
Uscita didattica ad Aquileia e Grado
Venerdì scorso, 11 aprile, gli allievi delle classi prime e seconde liceali hanno partecipato all’uscita didattica, organizzata nell’ambito della correlazione tra storia, lingua latina e arte figurativa, che li ha portati in Friuli Venezia Giulia a conoscere meglio Grado e Aquileia.
Grado, una pittoresca cittadina di mare, conosciuta come “l’isola del Sole”, perché tutta rivolta a sud, ci ha accolti tra i suoi campielli e le sue calli, con le tipiche case dei pescatori, dai comignoli particolari – segno distintivo di ogni dimora, a vantaggio dei singoli pescatori che rientravano dalle notti in mare.
La città, figlia di Aquileia, è oggi anche un importante centro turistico, che ha mantenuto quasi selvaggio e originale il suo patrimonio lagunare naturale, fatto di terra e mare.
Percorrendo il lunghissimo ponte che collega Grado alla terraferma, sono arrivati ad Aquileia, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco per le sue aree archeologiche e la Basilica patriarcale con i meravigliosi mosaici pavimentali, perfettamente conservati ed integri e di grande valore storico e pregio culturale.
Con una passeggiata presso l’antico foro e il decumano, i ragazzi hanno raggiunto il locale Museo archeologico nazionale, che ha fatto conoscere loro vari aspetti sociali, culturali, economici, tecnici e religiosi di Aquileia romana.
La giornata si è conclusa con la visita alla Basilica patriarcale di S. Maria Assunta, il principale edificio religioso della città e antica chiesa cattedrale del soppresso Patriarcato di Aquileia. Qui hanno ammirato il più antico e ampio mosaico pavimentale cristiano, ricco di simboli e significati, che hanno poi potuto confrontare con i mosaici delle basiliche viste a Grado. Interessanti, infine, la Cripta degli affreschi e quella degli scavi, con i resti della basilica paleocristiana e di case romane precedenti.
Gli allievi hanno potuto approfondire le conoscenze e le competenze sviluppate in classe, riconoscere e toccare con mano fatti e concetti studiati a scuola e individuare i legami culturali, oltre che geografici ed economici, tra le aree dell’Alto Adriatico.


